Una tiepida sera di ottobre di una decina di anni fa mentre mi trovavo per lavoro a Marbella decisi di raggiungere la famosa Rocca. Si arriva in auto a La Linea, in terra spagnola, per passare poi il confine per raggiungere, passaporto alla mano, terra Britannica unita alla penisola iberica da un cordone d’asfalto, ad orari pista di atterraggio per i pochi aerei da e per l’Europa. Vado subito al marina a cercare le barche che presto partiranno per la traversata, sognante e curioso, per rubare una sensazione, oppure solamente per sentirmi uno di loro.
Molti anni dopo mi trovavo a mollare gli ormeggi dal porto Alcaidesa della Linea, a bordo di un Franchini 55, con Cecilia, Marco, lo Skipper, ed un altro amico. Era un corso di navigazione oceanica, ma era la prima volta per tutti. Il calcolo di marea di dava buono a Tarifa per le 11, pertanto alle 9 uscimmo dal porto, gimcana tra le immense navi alla fonda per entrare nel vorticoso e violento fiume tra Europa e Africa, il mitico stretto. I venti soffiano da est a ovest. Col Levanter esci e con il Poniente entri, più o meno. Non si prenota la direzione del vento, pertanto alla data stabilita della partenza, potrebbero aggiungersi uno o due giorni in attesa aspettando la rotazione a favore, mentre quando rientri dalle Azzorre è un terno al lotto.
Quando si esce verso l’ovest ed il vento è da est, e la corrente a favore, la sensazione è impressionante; quel 3 settembre era proprio così, e filavamo a 10 nodi SOG con 3 nodi di corrente e 40 di vento reale, amati con sola trinchetta. La turbolenza non fa paura, ma impressiona la violenza del vento che per effetto venturi, in avvicinamento a Tarifa, aumenta di una forza ogni due miglia, lì infatti soffia vento superiore ai 30 nodi per 340 gg all’anno.
Ogni velista può trovare sul web ogni informazione necessaria per pianificare un passaggio sicuro, tuttavia, noi che l’abbiamo fatto 5 volte, 3 in uscita e 2 in entrata, ed abbiamo ricercato sul web, studiato, interrogato altri naviganti, parlato con la capitaneria, valutato le tabelle di marea ecc. alla fine ci siamo fatti una idea abbastanza precisa per passare calcolando con una approssimazione accettabile il delicato equilibrio tra marea, vento e corrente, da darvi qualche consiglio pratico che vi tornerà utile quando vi troverete emozionati a lasciare gli ormeggi a Gibilterra o al marina Alcaidesa, desiderosi di entrare in Atlantico.
Partiamo dalle regole che non sono modificabili:
- l’Uscita dal Mediterraneo è più complicata della entrata, nel senso che le finestre di marea favorevole sono più corte rispetto alla entrata
- Entrare in Mediterraneo da SUD ed Uscire da Nord riferendosi allo stretto
- Fare sempre riferimento alla HW-GBR (Alta marea massima di Gibilterra), in altre parole dovete cercare l’orario della alta marea di Gibilterra e segnarvelo, poi capirete perché. Tutto fa riferimento alla HW-GBR.
- CORRENTI DI SUPERFICIE: al lato nord +0,5 nodi direzione est; al lato sud + 1 nodo direzione est (questo un motivo per cui entrare aiuta sempre)
- LA CORRENTE DI MAREA VA DA 2 A 4 NODI, meglio che sia a favore.
- LA CORRENTE DI MAREA VARIA OGNI 6 ore e 20 minuti, che sono i minuti di stanca.
Ora costruiamoci una tabella che considera i parametri che ci servono davvero:
A) VENTO
Studiate il meteo per avere Levanter per uscire e Poniente per entrare. Quando si esce si è favoriti perché si è all’ormeggio e si può pianificare quasi alla perfezione. Entrare quando si arriva dalle Azzorre è solo questione di fortuna. Poi vedremo nel dettaglio come fare in caso ci trovassimo in condizioni sfavorevoli.
B) MAREA
Riportare il calcolo della nostra posizione alla HW-GBR, e valutare i tempi che impiegheremo a raggiungere Tarifa, il vero passaggio sia che si esca o si entri.
C) CORRENTE SUPERFICIALE
Sempre da +05 a +1 da ovest a est.
REGOLINA AIUTINO:
ENTRARE DA SUD
USCIRE DA NORD
FINESTRE ORARIE IN ENTRATA:
DA – 4 ORE A + 2 ORE RISPETTO ALLA ALTA MAREA DI GIBILTERRA
In altre parole abbiamo 6 ore di finestra buona di corrente a favore
FINESTRE ORARIE IN USCITA
DA +2 +3 +4 ORE RISPETTO ALLA ALTA MAREA DI GIBILTERRA (HW-GBR)
In altre parole abbiamo da 2 a 4 ore massimo di finestra per avere corrente a favore.
Esempio pratico in uscita:
Per il giorno che avete scelto la HW-GBR è alle ore 12 e siete alla Linea o al molo di Gibilterra. Dovete trovarvi al passaggio di Tarifa da 2 a 4 ore dopo la partenza, ed avrete corrente a favore. La corrente favorevole a Tarifa sarà dalle ore 14 alle 16, dopo si inverte.
Ogni tabella di marea vi riporterà sempre la HW-GBR.
In uscita la corrente di superficie sarà -0,5 da nord, che dovrete togliere alla corrente dimarea che sarà favorevole, magari diciamo di da 2 a 3 nodi quel giorno. Quindi orientativamente avrete 1,5/2,5 nodi a favore, e con vento a favore sarete espulsi dal Mediterraneo come il tappo del Prosecco che avete in frigorifero.
Per entrare è utile avere una finestra oraria maggiore, ed il calcolo di marea non è difficile in quanto si può rallentare l’arrivo e programmarlo con corrente a favore. Il vento però non si può prenotare.
Il primo rientro con MB fi facile, sebbene notturno, con corrente di 4 nodi a favore e vento in poppa. Entrammo a 10 nodi di SOG di solo genoa e la cosa più delicata fu la estrema attenzione alle navi in transito all’attraversamento dello stretto per entrare nel golfo ad ovest della rocca.
Il secondo rientro è stato davvero complicato. Solo una grande barca con un motore potente ed un calcolo di marea millimetrico ci ha permesso di entrare. Soffiava vento forte da est, fino a 45 nodi a Tarifa. Immodificabile anche aspettando 24 ore in oceano perché i giorni seguenti sarebbero soffiati 60 nodi a Tarifa. Quella era la finestra, occorreva provare, anche perché girare la barca e riuscire sarebbe stato facile, ma poi, pure fermi in un porto tipo Barbate o Cadicz avremmo dovuto aspettare le condizioni favorevoli. Abbiamo tentato l’entrata con 40/45 nodi sul naso e 3 nodi di corrente a favore. Una condizione pazzesca, la peggiore mai vissuta nella mia esperienza di oltre 60.000 miglia di vela.
I treni di onde del vento uscente si scontrano con la forte corrente entrante creando un mare molto agitato in modo verticale, con treni di 3 onde gestibili e 2 ingestibili che coprivano la coperta, lo spray hood ed in due occasioni oltre il bimini di Ariel, con una prua alta 2 metri ed un passo da gran Signora del mare. Si navigava a 6 nodi di Log e 4 di SOG con 3 di corrente a favore con il motore a 2200 giri (Volvo 145 cavalli). La percorrenza di 12 massacranti miglia ha preso 3 ore, le peggiori, poi a dopo Tarifa il Grib ci dava una due forze in meno, ovvero da 8 a 6 Beaufort. Alcuni parametri presi studiando con AIS la velocità di una grossa barca a motore ed un contatto con il nostro router metereologo ci ha permesso di continuare. Effettivamente il progressivo calo dopo Tarifa ci faceva volare a 7 nodi SOG senza variare assetto. Arrivammo al passaggio della Rocca con 10 nodi di vento da est; questo ci fa capire l’effetto Venturi! A p.to Banus, una trentina di miglia verso Marbella ormeggiavamo in piena bonaccia….