Una delle chiavi che il navigatore deve avere con sé è quella che apre la porta della conoscenza della meteorologia. Il percorso per conseguire le opportune nozioni che ci rendono autonomi o comunque adeguati a capire il vento ed il mare attraverso l’analisi delle carte meteo (sinottiche) è obbligatorio, a nostro avviso.
A parte la lettura di libri e manuali consiglio vivamente di fare corsi specifici, da quello base a quelli avanzati. La mia esperienza di allievo è cominciata anni or sono iscrivendomi ai corsi di Navimeteo dell’amico Meggiorin. Prima corsi base, poi via via dedicati all’oceano atlantico.
Ora che abbiamo in cuore l’organizzazione della circumnavigazione, stiamo già organizzando corsi per il Pacifico e l’Indiano. Ogni mare la sua storia, e la sua propria meteorologia.
Ora non è nelle corde di questo libro sostituirsi ai maestri, ma va tenuto presente che la buona conoscenza di questa materia è tanto importante quanto quella della vostra barca e della sicurezza in mare.
Parliamo di Oceano Atlantico.
L’anticiclone delle Azzorre è il governatore unico delle condizioni meteorologiche che guideranno i marinai sia verso i Caraibi che di ritorno dai Caraibi.
Insieme all’anticiclone gli attori minori che partecipano sono le basse pressioni che partono dagli Stati Uniti per raggiungere il Mediterraneo e che possono, a seconda dei periodi dell’anno, alzarsi od abbassarsi nel loro tragitto, facendo spostare l’anticiclone, disturbandolo e creando aree di instabilità perturbata.
Prima regola: scegliere la stagione corretta ed evitare assolutamente le stagioni a rischio di fenomeni violenti e pericolosi.
Andata verso i Caraibi: da metà novembre a febbraio (sebbene si può traversare fino ad aprile/maggio) ma non ha senso perché poi quando si arriva ad ovest comincia la stagione degli uragani.
Ritorno dai Caraibi: da maggio a luglio. Non posticipare la partenza dalle BVI o da Bermuda oltre fine maggio per il rischio di incorrere in fenomeni potenzialmente violenti.
Va da sé che il rientro ha una finestra più corta ed è molto più tecnico, più fresco e va pianificato con estrema attenzione.
L’andata è caratterizzata dalla uscita dalle Canarie per andare a sud, verso capo verde, verso il famoso “cancello di Colombo” (25° sud 25° west) dove piegare decisi per ovest, e dove, teoricamente, si dovrebbero agganciare i famosi “trade winds”, gli Alisei, ovvero il bordo esterno dell’anticiclone delle Azzorre, che portando venti in senso orario (immaginiamolo come un ingranaggio enorme che gira in senso orario, essendo una zona vasta di alta pressione), la barca che va verso ovest deve agganciare l’ingranaggio esterno della rotella e farsi portare fino ai Caraibi. Il vero problema dell’andata è arrivare ad agganciare questi venti. Infatti l’uscita dalle Canarie può essere complicata in quanto una bassa pressione che persiste i si instaura a nord delle Canarie (rotella in senso antiorario e disturbo e destabilizzazione dell’anticiclone), porta venti da sud ovest sulle Canarie, ovvero sul naso per chi parte verso ovest. Vi garantisco che non si passa. La nostra seconda traversata scegliemmo di farla a Gennaio convinti che avremmo trovato Alisei più stabili e meno influenzabili a da queste basse pressioni…. Siamo stati a Tenerife in attesa della partenza della Caribbean Odissey prevista per il 10 gennaio 2017. Dal 28 dicembre al 9 gennaio hanno soffiato costantemente venti da sud ovest!. Non sarebbe stata possibile una partenza diversa.
Avrete letto o leggerete dai diari che anche la prima traversata che partiva invece da Lanzarote, ci costrinse ad una sosta forzata a Gran Canaria perché i 40 nodi da sud ovest non permettevano di proseguire in sicurezza. Da queste righe nasce un’altra verità: navigare a vela con venti portanti è una regola da perseguire sempre. La bolina forzata per giorni è devastante per la barca e per l’equipaggio e va evitata, quando possibile, e se inevitabile, vince la barca, deve essere adeguata, robusta e con un disegno di carena potente e pensato per risalire dolcemente il mare anche se forte e contrario. A questo proposito noi abbiamo scelto Hallberg Rassy per navigare in oceano in tutte le condizioni. La matita di German Frers è una garanzia in questo senso. Tornando alla meteorologia dell’andata, la parte più complicata è gestire le prime 500/600 miglia cercando di raggiungere al più presto i venti portanti.
Una volta piazzati in pieno Aliseo dobbiamo stare attenti ai così detti squalls, o groppi in italiano. Fenomeni violenti che seguono solitamente i venti portanti, e sono accompagnati da pioggia e da rinforzi di 2/3 forze il vento, durano una mezz’ora e poi vi superano e se ne vanno. DI giorno si vedono, e di notte bisogna aguzzare i sensi: quando in pozzetto sentite aria più fresca ed umida con micro spruzzi, non pioggia, come una strana nebulizzazione, affrettatevi a ridurre tela, e date un occhio al radar per quantificarne estensione, velocità e direzione. Via via che la latitudine scende e la longitudine aumenta verso ovest, la navigazione diventerà puro piacere e dovrete solo pensare a mantenere una buona velocità.i
Il ritorno è più complesso e caratterizzato fondamentalmente da un gioco tra le bolle cicloniche che partono dalla Florida ed il bordo alto dell’anticiclone.
Sempre pensando alle rotelle ad ingranaggi, noi dobbiamo stare nel canale tra di due ingranaggi (senso orario dell’Anticiclone Azzorriano – e senso antiorario delle basse che arrivano da ovest). Questo per garantirsi venti portanti anche per tornare a casa. Non sempre si riesce ed in caso l’anticiclone si abbassasse molto per condizioni cicloniche persistenti a livello del 39° parallelo, avete due scelte: il rischio di salire di latitudine e sfruttare i forti venti dei bordi bassi delle zone cicloniche, oppure garantirsi una buona scorta di gasolio e garantirsi venti deboli ma sicurezza entrando nell’anticiclone. Può succedere in questo caso che se si dovessero dissolvere le basse pressioni, l’anticiclone sale e noi ci troveremmo in bonaccia assoluta. Necessario fare una pianificazione molto accurata ed avere l’opportunità di scaricare Grib meteo almeno ogni 24 ore con previsione valida per le successive 48.
Utile tenere contatti con un router (si fanno abbonamenti con Navimeteo per il periodo che ritenete utile) e confrontarsi quotidianamente in momenti dubbiosi.