Oceano Pacifico 15 febbraio 2020
ore 11,30 local time
Terzo giorno di navigazione da Panama a San Cristobal, Galapagos, Ecuador
Posizione 02°25′ Nord 083°14′ Ovest
Miglia mancanti 430 e percorse fino ad ora 440. Abbiamo da poco superato la metà strada.
Siamo dentro i così detti “doldrums“, ovvero quella fascia a nord ed a sud dell’equatore, o terra di nessuno, laddove i venti dominanti dell’emisfero nord, o alisei di nord est hanno esaurito la loro forza, e gli alisei dell’emisfero sud, quelli da sud est non sono ancora entrati. Questo significa una zona povera di vento, con umidità significativa, cielo non sempre azzurro, ma lattiginoso, con probabili occasionali rovesci di pioggia, o squalls. Il tratto di oceano che va dal golfo di Panama alle isole Galapagos di circa 900 miglia entra in pieno in questa zona, tanto è vero che l’isola san Cristobal dove atterreremo è già nell’emisfero sud, ad 1 grado di lat. sud per la precisione.
Vittoria! E partenza: la regata riparte
Da Panama la nostra flottiglia si è spostata alle isole di Las Perlas, dove siamo rimasti 3 giorni in attesa dello start per questa effettiva 3^ tappa o leg, dove è ritornata viva la competizione. A proposito proprio a Las Perlas, nella serata dedicata ad un barbecue sulla spiaggia, ospiti della ARC, con sorpresa siamo stati chiamati sul podio per ritirare il primo premio anche della leg 2! dico con sorpresa perché era la tratta della batteria scoppiata, ed avevamo altro per la testa. Ma Ariel è davvero una velocissima gran signora del mare. Partenza ricca di emozioni da Las Perlas, con issate di spinnaker colorati per conquistarsi i primi posti. Partiamo lenti, a vele bianche per le due secche che circondano la zona di partenza e per poter manovrare agevolmente, ma vedersi superare non è bello, quindi anche noi appena in sicurezza issiamo la nostra Genny blu elettrico che si incaramella e ci fa perdere 10 minuti buoni. Ma una volta a segno comincia la rimonta, ed in 3 ore filiamo secondi, al pari di Milanto, che passiamo sottovento del nuovo arrivato, un trimarano apparentemente molto veloce. Ci segue il Discovery 67 degli inglesi con un gennaker rosso bellissimo, poi nel tramonto ognuno sceglie la propria strada per correre verso il paradiso delle Isole di Darwin. Noi puntiamo per rotta diretta, al momento, perché voliamo davvero, infatti nelle 24 ore registreremo 191 miglia, al terzo posto. Il vento però da manuale cala terribilmente il secondo giorno, tanto da farci issare il nostro Nello, ma anche lui può poco con la bonaccia. Resistiamo a vela per non pagare troppa penalità a motore, ma al di sotto dei 3 nodi di velocità, con 4 di vento reale, ammainiamo e ci affidiamo ad Oliver.
Ora il dilemma di ogni regata off shore: che strategia? quando e dove tornerà il vento? Rotta diretta o passaggio verso Sud? Scarichiamo modelli meteo, parliamo con il nostro router, e tutto sembra deporre per fare prua a sud, anche se faremo più miglia; mentre la rotta diretta pare proprio finire dentro una calma assoluta di vento. Cerchiamo di fare motore il meno possibile, sfruttando ogni alito di vento, usando tutto il corredo velico, però questi rally sono malefici perché alle posizioni del mattino al radio network ssb ci troviamo in settima posizione il secondo giorno ed in 12ª oggi, senza però sapere quanto motore ha fatto l’uno o l’altro.Quello che ha pagato è che da ieri sera siamo a vela, con code zero, randa e yankee, con armo cutter un pò cattivo e filiamo a 6 nodi con 9 di vento che salgono a 7 non appena rinforza. Ariel scivola magicamente mentre i modelli ci danno un aumento del vento a 14 nodi nelle prossime 100 miglia, e su quello confidiamo per recuperare posizioni. Nel frattempo la vita a bordo scorre piacevole, tra rette di sole col sestante quando non sparisce dietro il tappeto di nuvole di umidità, ascoltiamo musica mentre la Ceci non molla un colpo facendo ginnastica con Ariel in lieve sbandamento con mure a sinistra, e sono ripristinati i pranzi e cene Gourmet, sempre innaffiati da vini Argentini, Cileni o Spagnoli, più raramente Italiani, dato che la cantina d’origine ormai è vuota e ci dobbiamo accontentare di ciò che si trova in giro. Panama City fortunatamente è una metropoli ed abbiamo trovato dalle capsule Nespresso, al buon albarino spagnolo Paco & Lola, che ci ricorda Minorca.
Galapagos
Studiamo l’arrivo alle Galapagos, dove staremo all’ancora fino alla partenza, dove non è possibile usare il proprio tender se non per sbarcare persone o cose e poi va riportato alla barca, dove ogni percorso con la propria barca va pianificato prima e comunicato alle autorità, e dove viene caldamente consigliato di affidarsi alle agenzie turistiche che sono ricche di proposte di piccoli tour organizzati. Sono pochi i luoghi che possono essere visitati in autonomia, mentre tantissime le opportunità gestite dai locali. Fa parte sicuramente di un progetto locale per garantire un’economia e soprattutto il rispetto totale della natura.
Prevediamo all’arrivo l’assalto a bordo da 8 a 12 persone del governo Ecuadoregno per tutte le pratiche amministrative, ma soprattutto per controllare la barca, le casse nere, la gestione dei rifiuti, che saponi usiamo, che cibo abbiamo in cambusa, perché saponi non biodegradabili verranno requisiti e cibi non conformi alla lista che ci hanno dato verranno sequestrati, alcuni eliminati ed altri congelati e restituiti alla partenza. Poi il controllo sistematico della carena, delle dotazioni di sicurezza, dei razzi, della farmacia di bordo e del kit di pronto soccorso. Un regime.
A bordo di Ariel abbiamo cercato di adeguarci secondo le norme ARC, abbiamo posizionato adesivi conformi alle richieste dei governatori sulla spazzatura, e sul fatto che ogni scarico a mare vada fatto a 3 miglia dalla costa. Fortunatamente Ariel ha casse nere di 80 litri, che consentono una permanenza in baia di 3 gg., poi ci sposteremo di isola, e potremo quindi scaricare. Siamo piuttosto Naif con il cibo, nel senso che da un lato ti obbligano a riempire le scorte a Panama che pare sia l’ultimo vero supermercato fornito e dall’altro poi probabilmente se prendi carne di manzo te la sequestrano… paese che vai usanze che trovi. Vedremo in diretta fra tre giorni, tempo previsto per l’atterraggio a San Cristobal.
È tempo di sestante, vado a calcolare la meridiana.
A domani da Ariel.
Paolo & team