Santa Marta-Colombia 21-1-2020
Una traversata veloce ci ha visti arrivare molto presto a Santa Marta, e la lunga sosta che l’organizzazione ARC impone ha la finalità di permettere anche ai più lenti di approfittare di qualche giorno per scoprire il luogo. Il significato intimo dello spostarsi per mare come gli antichi non ha solo il fascino del navigare in sè, ma soprattutto quello della scoperta e della conoscenza. Ci sono altri motivi legati ai vincoli che ogni paese impone agli organizzatori, ovvero quello di barattare probabilmente scontistiche importanti sulle barche che stanzieranno per un periodo più lungo, in modo da consentire in modo più consistente un aiuto alla economia locale. In effetti la World ARC ha previsto un ufficio in loco in ogni approdo, con agente di viaggi locale sempre presente a proporre tour alla scoperta del territorio.
Questo agevola di molto noi naviganti e ci ha permesso di entrare davvero nel cuore di questa terra.
La Colombia non è un paese conosciuto dalle masse se non per motivi strettamente legati al narcotraffico Colombiano, leader sul pianeta, ma omertosamente celato in casa loro, come se non esistesse. Come la maggioranza dei paesi del SUD del mondo, vuoi per motivi puramente climatici, o per altro che noi europei ignoriamo, vige un ritmo lento, polveroso e poco ordinato, solo apparentemente incontrollato, data la ingente presenza di polizia in ogni angolo delle vie più piccole. Presenziare con uomini in divisa ha due vantaggi per una repubblica presidenziale con intenti monarchici (è una questione di storia, troppo recente per avere assorbito il concetto di democrazia, e di DNA giovane, con imprinting ancora tribale e non repubblicano), il primo quello di offrire un posto di lavoro sicuro, con una divisa, a moltissime famiglie, garantendosi quindi l’appellativo di “governo che pensa al popolo”, il secondo quello di controllare il popolo, da secoli come un gregge da governare. Due gli svantaggi, quello di una progressiva deriva dittatoriale, e quindi uno sviluppo incontrollato della corruzione.
La nostra sosta è stata piuttosto lunga ed abbiamo avuto modo di farci una idea precisa di Santa Marta, di Cartagena e delle attività che caratterizzano l’economia di questa terra. Visite guidate che ci hanno portato lontan, per cui il tempo per scrivere i diari si è contratto e riprenderò in navigazione verso le San Blas, prossima tappa. E’ arrivato Guido Giatti da Bologna, a dire il vero per nulla provato dal lungo viaggio e pronto per la prossima aventura; nel frattempo ieri sera premiazione, con cena offerta dalla ARC presso il Club Nautico Santa Marta e consegna della targa del primo posto per Ariel riferita alla prima tappa di questo lungo viaggio per mare.
Paolo & Crew