MERCOLEDI 13-11-2019
ORE 19,22 UTC
OCEANO ATLANTICO
Posizione 21°31′ N 21°48′ W
Latitudine e longitudine simili, 21° e 21° un punto in mezzo all’oceano a significare un passaggio importante, quello che durante una traversata atlantica invita i velieri a piegare per ovest, e guadagnare in longitudine verso i Caraibi.
Tutti abbiamo imparato da Cristoforo Colombo, che aveva battezzato il punto di svolta come il “cancello di Colombo”, tanto da ritenerlo crocevia fondamentale prima di lasciare le coste africane. Anche lui in una delle ultime imprese aveva ipotizzato una sosta a Capo Verde, come noi in questa nuova esperienza di viaggio.
La ARC Plus, così si chiama questa regata non competitiva, a differenza della ARC normale (Atlantic Rally for Cruisers) che non fa soste; è stata introdotta 3 anni fa proprio per dare la possibilità a quelli come noi, che oltre all’amore per navigare, ci riconosciamo più nel viaggio, nella scoperta e nella conoscenza. Il successo è stato grande, tanto è vero che quest’anno per la prima volta sono 95 i velieri iscritti, 24 il primo anno, poi 50 era il limite, quest’anno i capoverdiani (è stata colonia portoghese fino alla fine del 1960 per guadagnare l’indipendenza solo nel 1980 dopo molti faticosi anni di conflitti con le province portoghesi d’oltremare e con la Guinea Bissau) si sono impegnati ed hanno ingrandito un marina (per dire)con 100 posti in più, solo per dare spazio a noi nomadi del mare, ma viaggiatori nell’anima.
Al Briefing pre-partenza ci hanno spiegato che sono isole dove regna l’essenziale e la semplicità, dove essenziale è opposto di superfluo e semplice opposto di complicato, quindi ci aspettiamo una atmosfera che noi del 4.0 del 5G forse facciamo fatica a comprendere fino in fondo.
Lo scopo di questa nuova esperienza con Ariel verso terre lontane, non a caso si concluderà, almeno per la prima parte, in Australia, terra di aborigeni e di colonizzatori, passando per ciò che l’immaginifico popolare, plasmato da brochure di stupendi resort prima ed ora reso esponenziale dall’uso del web, in realtà con l’intento di cercare di scoprire ciò che era all’origine, e ritorniamo all’essenza ed alla semplicità.
Partiamo da Capo Verde, ormai vicina, a circa 300 miglia sempre spinti da un forte vento da nord est, un Aliseo ricco quest’anno.
La partenza di questa ARC Plus è stata voluta e non rimandata nonostante un forza 8 solo perché a favore, e quindi più gestibile; questo a parole, nei fatti però abbiamo trovato un oceano impetuoso, come mai mi era capitato di incontrare, a parità di condizioni di vento. Il motivo risiede nella geografia e nella orografia della costa africana, dove nello stretto passaggio tra Canarie e costa sahariana si creano due effetti, uno di corrente di marea, simile ad un effetto fiume in piena, l’altro dalla considerazione che i fondali passano da 4000 metri a 600 in una cinquantina di miglia, per una distanza di oltre 100 miglia in latitudine. La potente energia della massa oceanica si può frangere in una spiaggia deserta, e a tutti sono chiare le immagini o i video si surfisti abilissimi a cavalcare tali onde; quando questa energia si schianta su una parete subacquea di 3 km si traduce in onde di superficie di 4 o 5 volte superiori a quelle abituali. In presenza di un forza 8 dichiarato (40 45 nodi di vento) si creavano treni di onde di 6 metri con un periodo di 6-8 secondi (intervallo tra una e l’altra), a rendere la galoppata non proprio tra le veleggiate più comode.
Infatti ai contatti radio SSB con le altre barche mi hanno richiesto l’intervento medico per un paio di casi di mal di mare non controllabile, con pericolo serio di disidratazione, soprattutto per una bimba di 7 anni; il problema, con il mare che si è calmato dalla violenza iniziale, è poi rientrato.