Posizione: 18° 07′ Nord 023° 59′ Ovest
Miglia percorse fino ad ora da Las Palmas 764 – Mancanti a Mindelo (Isla Sao Vicente) 94
ore 06.00 – mio turno dalle 05.00 alle 08.00 – unico rumore l’acqua che scorre sotto lo scafo tutti dormono – vento fresco – mare morbido.
Sarà forse la luna? La luna è pazza, come questo oceano che fino a ieri mattina ci ha mescolati, anzi agitati, strapazzati, mentre di notte tra qualche nube, usciva una luna pazzesca, di una luce così bianca e forte da illuminare a giorno il mare bianco di creste, da farlo sembrare un campo innevato; per alcuni minuti abbiamo avuto la sensazione di non essere in mare, ma in montagna, con l’aria frizzante e fresca, la cuffia in testa e la giacca Montura rubata all’alpinismo, e lo sguardo in colline bianche rese d’argento dalla luce davvero intensa. Che strane sensazioni.
Poi anche lui, l’oceano si è calmato, e la luce è diventata meno intensa, verso l’alba abbiamo iniziato una danza diversa, finalmente.
Non riusciamo a non essere in regata. È un atteggiamento psicologico sottile quello che induce a guardare le posizioni ed a desiderare di correre, come se questo desse un senso a ciò che stiamo vivendo. Questa volta abbiamo fatto fatica ad entrare nel ritmo perchè i primi giorni sono stati troppo violenti, e non abbiamo avuto la forza di pensare a nulla se non a mantenere la calma, l’equilibrio ed evitare errori di manovra, ma in fondo al cuore ci interessava capire quanto eravamo veloci rispetto agli altri. Certo che l’uomo è proprio un animale da corsa anche se non lo sa.
Ieri verso fine mattina la nostra Router a casa (La Ceci, che non è fisicamente qui, ma è dentro Ariel, vicina a me e dentro la gara) ci chiama e ci informa che abbiamo perso una posizione, e che insomma, avremmo dovuto fare qualcosa per stare davanti! Mentre parlavo al satellitare, acchiappato all’ultimo squillo, accaldato e vestito da manovre a prua, con salvagente e cerata, informo la signora che avevamo appena terminato la manovra per issare la Genny, il nostro gennaker blu da una parte ed il tangone con genoa dall’altra, ed è così che stiamo correndo in discesa verso Mindelo con un assetto da vera gara, con il vento che è sceso a 12 nodi sebbene molto irregolare, con punte fino a 20 per crollare a 8-9 nodi come in una altalena, ed Ariel lo asseconda, e da signora del mare, sorniona e calma, si trasforma in puledro al galoppo, mentre noi siamo spettatori, quasi increduli, e nemmeno possiamo regolare vele o rotta, è una questione tra barca, vento e mare, fanno loro. Così alla consolle, che sembra diventata quella di una astronave, da confondere anche i nostri piloti, Fulvio e Marcello, assistiamo a questo duello fatto di natura e tecnologia mentre scivoliamo senza un sobbalzo come su un nastro di velluto blu cobalto. Sarà forse la luna?
Mentre loro giocano è tempo di fare il pane ed un vero grandioso caffè.
Paolo & Ariel