Ariel HR 53

  • Home
  • Barca
    • In tempo reale
    • Informazioni generali per navigare comodi e sicuri
    • Procedure di sicurezza
    • Farmacia di bordo
  • Team
  • Progetti
    • Art Odissey 2023
    • Sea For Life
    • Giro del Mondo 2019
    • Newsletter
  • Gallery
    • Foto
    • Video
  • Blog
  • Libri
    • Da Punta Ala alle Fiji NOVITÀ
    • Atlantico. Andata e ritorno
  • Contatti
  • English

ARRIVATI A CAPO VERDE – parte seconda

Postato su 22 Novembre 2019 da Paolo Casoni

Sosta a Mindelo, isla de Sao Vicente, Capo Verde

da Venerdi 15 novembre a Giovedi 21 novembre 2019


Siamo arrivati presto, calcolando che ci sono state barche che hanno attraccato domenica mattina, 3 gg dopo di noi. Essere tra i primi ha un grande vantaggio ed uno svantaggio, il primo che ti assegnano solitamnte un buon posto, il secondo invece che il tempo che vorresti impiegare per fare il viaggiatore di terra, non sempre riesci a sfruttarlo appieno perchè c’è sempre qualcosa da fare e qualcuno che ti viene a trovare o qualcuno di altre barche che vuole fare amicizia e con i quali condividi qualche caffè, una birra e molte chiacchierate di mare e vento. E’ il caso di Camillo, armatore di uno Swan 44 del 1983 chetraversa fuori dai circuiti ARC, architetto in pensione, ora coltivatore di ulivi nel gardesano e marinaio oceanico saltuario; Giorgio, armatore di Jan, un Hallberg Rassy 48 nuovo (bandiera USA), cardiochirurgo italo-americano in pensione ed ora giramondo con la moglie Jan, che non casualmente ha dato il nome alla loro barca, e poi si palesa Ken Elman, un omone inglese, armatore e comandante di Caritas, un Contest 50 s, bella barca, e simpatico lui e la moglie, iscritti anche loro alla World ARC e probabilmente anche loro riporteranno a casa il loro Contest con una nave. A fianco abbiamo una piccola barca, di 12 metri, abitata da 3 adulti e 3 bambini, di 4 mesi, 2 anni e 4 anni; sono ovviamente svedesi, o norvegesi, comunque molto nordici e con concezioni educative molto diverse dalle nostre. Sostengono che solo ora che i bambini non vanno a scuola possono intraprendere una esperienza di questo tipo, limitata alla traversata dell’atlantico e permanenza ai Caraibi non si sa per quanto, in quanto del futuro non si può sapere mi dice Kevin Hirsch, dalla passerella del suo Oceanis 40. Non manco di citare Davide Zerbinati, dato che lo citano tutti, il perito tecnico più famoso d’Italia, a bordo del suo Aluaka, veloce scafo di alluminio, progetto Van der staad di 17 metri,con un insolito e retrò timone a barra, ma così è a vita.


Il turista medio che si affida alle agenzie per raggiungere mete più o meno rappresentative della moda del momento, non sa nulla dell’arcipelago di capo verde. Il turista medio sa che c’è l’isola di SAL dove ci sono bei resort, e spiagge incontaminate che dalle foto ritoccate con Photo Shop ti tolgono il fiato, e favoriti dai bassi costi si precipitano, ignari di cosa di fatto li aspetta: il dominatore incontrastato di questi luoghi, il vento. Un vento forte, rafficoso e persistente, 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana; il vento non è mai solo, perchè dove c’è vento ci sono nubi e le isole che sono 10 inclusa la disabitata s luzia, sono caratterizzate da una origine geologica completamente diversa da quella del vicino Senegal, quindi Africana, ma dalla cresta sottomarina vulcanica che ha dato origine alle Azzorre e Madeira, quindi sono isole Montagnose, con un picco di oltre 2500 metri del vulcano (attivo a periodi fino al 1995), i 2000 di S. Antao e le altre con picchi dentro le nubi di oltre 1000 metri. Quindi una catena montuosa emersa dall’oceano spazzata dal vento. Scoperte da un Navigatore un Italiano, ignoto ai più, un certo Alvise Cadamosto, ai tempi, 1462, al soldo del Prinsipe Enrico del Portogallo. Sebbene Italiano la bandiera che fu piantata a Mindelo fu quella portoghese e presto l’arcipelago con indigeni, animali e piante che conteneva, divenne Colonia Portoghese. L’isola che divenne però capitale del regno fu Santiago, del gruppo di quelle così dette di “sottovento”, dove soffia un pò meno impetuoso, e dopo secoli delle solite lotte tra pirati inglesi, spagnoli, olandesi e pure francesi, i portoghesi riuscirono a caro prezzo a mantenerne l’appellativo d “provincia portoghese d’oltreoceano” fino al 1967; ma i capoverdiani sono un popolo dalla grande dignità, tanto da organizzarsi casualmente dopo il 68 in Europa e credere davvero nelle forze giovani indigene, tanto da lottare per ottenere l’indipendenza, dopo l’assassinio in Guonea Bissau del loro Leader Amilcar Cabral, il “CHE” di Cape Verde; indipendenza ottenuta nel 1975. Da allora nasce la Repubblica di Capo Verde, con Bandiera e moneta, l’ECV (ESCUDO) al cambio di 1 euro per 100 escudi, che è uguale a 1 dollaro per 100 escudi (a loro piacciono le cose semplici, ed il cambio della moneta deve essere rapido ) , dollaro o euro è uguale, ma meglio l’euro, lo preferiscono alla grande.
Adesso ho la comuncazione radio SSB con il network della regata, continuo domani.
Intanto per aggiornarvi, siamo partiti spendidamente con un bel f5 al lasco e stiamo surfando in un aliseo generoso e tiepido, che tanto ti  infastidisce all’ormeggio e tanto ti riempie di energia qua in mezzo.
a domani
Paolo & Crew

Postato in Notizie
Arrivati a Capo Verde – parte prima
CAPO VERDE – SANTA LUCIA: SI PARTE

Post simili

  • Un progetto di ricerca itinerante per studiare le leggi dell’intestino

    Alla luce delle recenti scoperte su quanto la salute dell’uomo possa dipendere da elementi che
    Leggi tutto
  • Marina and Saweni

    «Da Punta Ala alle Fiji»: il mio (mezzo) giro del mondo a vela in tempo di pandemia

    Il nuovo diario di bordo del chirurgo-navigatore È un diario di bordo diventato un libro
    Leggi tutto
  • Il sogno colonialista di Adolf Luederitz e la città fantasma di Kolmanskop

    Il sogno colonialista di Adolf Luederitz

    Bartolomeo Diaz nel 1487 si fermò qui per ridossarsi dai forti venti che spazzano la
    Leggi tutto
  • Sito Hallberg-Rassy

    Parlano di noi

    Un bell’articolo sulla nostra impresa sul sito di Hallberg-Rassy. Clicca qui per leggere la news e
    Leggi tutto

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato sulle nostre avventure.

Segui su

La Stampa
la nostra avventura, dalla penna di Beppe Minello
MILANTO EXPEDITION Segui gli amici di
MILANTO EXPEDITION

Recenti

  • Un progetto di ricerca itinerante per studiare le leggi dell’intestino 1 Marzo 2023
  • «Da Punta Ala alle Fiji»: il mio (mezzo) giro del mondo a vela in tempo di pandemia 15 Luglio 2022
  • Il sogno colonialista di Adolf Luederitz 15 Febbraio 2021
  • Parlano di noi 5 Novembre 2020
  • Lo sguardo di Lombok 28 Settembre 2020

Archivi

  • Marzo 2023
  • Luglio 2022
  • Febbraio 2021
  • Novembre 2020
  • Settembre 2020
  • Agosto 2020
  • Luglio 2020
  • Giugno 2020
  • Maggio 2020
  • Aprile 2020
  • Marzo 2020
  • Febbraio 2020
  • Gennaio 2020
  • Dicembre 2019
  • Novembre 2019
  • Ottobre 2019

Categorie

  • Digressioni
  • Notizie
  • Utilità
  • Video

Seguici

  • Instagram

FOLLOW US:

  • Instagram
@ Ariel HR 53 - Tutti i diritti sono riservati